Un commento sull’abilità dei bianconeri a non fallire e confermarsi sempre un top club dopo la recente vittoria in Supercoppa.



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Un finale di coppa un pò sofferto

Mercoledì 20/01 al Mapei Stadium di Reggio Emilia la Juventus ha sconfitto il Napoli, 2-0 il finale con reti di Cristiano Ronaldo e Morata che consegnano la PS5 Supercup ai piemontesi.

Abbiamo potuto vedere una partita discreta e giocata abbastanza alla pari, a dispetto del risultato, con il raddoppio in contropiede di Morata allo scadere dei novanta minuti di gioco.

Risultato vista la storia juventina non sorprendente certo, ma dopo il crollo nel posticipo domenicale contro l’Inter, i bianconeri sembravano in forte crisi.

Crisi che poteva essere giustificata da diversi fattori, a partire dalla fine del vecchio ciclo, con la scorsa stagione a guida Maurizio Sarri ancora oggi è difficile dire se sia stata la fine del vecchio ciclo sportivo o un inizio del nuovo.

Difficile la seconda opzione in quanto sembra più un ibrido l’apporto di Sarri alla causa della “Vecchia Signora”, specie alla luce dell’ingaggio di Andrea Pirlo come guida tecnica della squadra a partire da questa stagione.

Andre Pirlo, prima stagione da allenatore

Il “maestro” bresciano, come molti sanno, è alla prima stagione da allenatore.

Prevista inizialmente alla guida della Juventus U23, ma che ha visto poi l’allenatore catapultato alla guida della prima squadra al debutto in questa nuova veste professionale.

Ora le qualità dell’ex centrocampista si son sempre viste sul campo ed erano prevedibili da allenatore, fine pensatore tattico.

I dubbi sorgevano in quanto gestire uno spogliatoio di super campioni, con il diamante CR7 in primis, non è facile per nessuno.

Specie in una fase di ricostruzione di un progetto che fisiologicamente richiedeva l’avvio di un cambio generazionale.

La maggior parte delle squadre professionistiche nei campionati con tradizione (Europa e Sud America principalmente), in questa fase incappano in una o spesso più stagioni sportive deludenti.

Un esempio emblematico attuale è il prestigiosissimo Barcellona.

I catalani stanno attraversando grosse difficoltà e il probabile addio di Messi getta ancora più ombre sul futuro sportivo dei catalani.

La Juventus invece è quinta in campionato, è vero, ma si è qualificata alla grande nei gironi in Champions League da prima del girone, proprio ai danni del Barça.

E’ in lotta per la Coppa Italia, può ancora dire la sua per vincere lo Scudetto, ed appunto ha appena vinto la Supercoppa (primo trofeo di Pirlo da allenatore)!

I meriti dietro il successo

Arriviamo al dunque, dietro alla squadra vincitrice della Supercoppa Italiana 2021 non si celano solo giocatori, anzi, il merito va trovato in una gestione societaria eccellente!

La dirigenza ha dimostrato di essere il vero valore aggiunto, di essere di molti anni avanti alle altre realtà italiane e alla pari delle migliori società calcistiche europee.

Sicuramente la proprietà denota una storia imprenditoriale impressionante che ha esportato il proprio know how nel calcio.

A ciò va aggiunta una dirigenza solida, capace e sicuramente legata alla realtà.

Inoltre la comunità di intenti tra le figure dirigenziali e quelle del c.d.a. hanno dimostrato (e stanno dimostrando) quanto il connubio tra asset sportivo e asset aziendale siano fondamentali.

Cosa che manca alle altre squadre in Italia, che spesso curano solamente l’aspetto tecnico-sportivo, dimenticandosi di quello finanziario-strutturale.

Caso contrario con le proprietà americane e cinesi che, pensando quasi esclusivamente all’aspetto economico, potrebbero dimenticare che il calcio ha numerose variabili e dinamiche sportive da non trascurare.

Non si può, a nostro avviso, intendere il calcio come la NBA per la pallacanestro.

Questa cosa sul piano europeo in realtà sta cercando paradossalmente di farla… proprio la Juventus.

Per noi questa non è una buona cosa e presto ve ne parleremo, intanto voi cosa ne pensate?